Le Telengiectasie costituiscono un problema piuttosto frequente nella popolazione femminile, la cui incidenza è aumentata nel corso degli anni interessando anche fasce di età inferiori e creando un notevole disagio soprattutto nelle giovani tanto attente alle proprie forme nella moderna società dominata dall’estetica. Tuttavia i Capillari non sono solo un mero problema estetico, e ciò è sottolineato anche dalla classificazione CEAP (classificazione internazionale della insufficienza venosa) che inserisce questa affezione nel primo livello della malattia varicosa. Pertanto Il loro trattamento, anche se con finalità estetiche, rappresenta un atto curativo e preventivo di problematiche maggiori.
La genesi è complessa, soprattutto multifattoriale, e neanche completamente chiara e ciò alimenta atteggiamenti anche controversi tra i cultori della stessa materia medica .
Per fare un po’ di chiarezza, pertanto, consideriamo capillari quelle antiestetiche dilatazione dei plessi venosi dermici ( una sorta di reti di piccole vene del derma) che appaioni come piccole serpentine di vario colore ( dal rosso al blue ) in relazione al loro calibro ed alla profondità nella pelle ( in quella zona che appunto si trova tra l’epidermide ed il sottocute).
In base alla forma distinguiamo Capillari isolati – che non sono collegati a delle venule più grosse – ed i Capillari correlati a reticolari, cioè a venule più grosse . L’insieme dei capillari e delle venule correlate prende il nome di complesso venulo-teleangiectasico .
– I CAPILLARI ISOLATI possono assumere forme diverse es. a ragno o puntiformi e spesso li troviamo localizzati all’esterno delle coscie e all’interno delle ginocchia.
– I CAPILLARI CORRELATI a reticolari hanno forme differenti a seconda che la vena reticolare sia posta in alto – forma ad albero rovesciato – oppure sia posta in basso – forma ad albero – oppure forme miste con la venula posta in mezzo ai capillari . E’ importante che il colore dei Capillari collegati a venule può cambiare modificando la posizione del paziente in piedi o seduta .
Riguardo alla sede di localizzazione, nella genesi dei Capillari è coinvolta anche la Cellulite ( PEFS ) ciò soprattutto per i capillari dell’esterno coscia e dell’interno delle ginocchia, dove l’accumulo di acqua del derma finisce con l’ostacolare il passaggio del sangue dalle reti venose dermiche più superficiali a quelle sottostanti : in questi casi occorre trattare anche la cellulite se si vogliono ottenere miglioramenti più duraturi nel tempo. L’interpretazione corretta dei meccanismi che regolano la circolazione del sangue entro queste piccolissime vene ci consentirà di agire in modo più efficace.
La scleroterapia, validata da oltre mezzo secolo di esperienza, è una metodica di trattamento validissima per i capillari : viene effettuata con farmaci ( sperimentati da anni ) che vengono iniettati nella vena da trattare provocando così una reazione infiammatoria della parete che porta alla scomparsa del vaso in quanto sostituito da tessuto fibroso od alla riduzione del suo calibro, con minore visibilità. Rinnovatasi nel look con la comparsa delle schiume ( il farmaco si presenta miscelato ad aria ) , la scleroterapia può consentire di far arrivare il farmaco lesivo sull’endotelio vasale anche in punti più distanti e non visibili ad occhio nudo che con altre metodiche più sofosticate ed ipertecnologiche non è possibile. Solo in tal modo si riesce a trattare più efficacemente il problema e con risultati persistenti.
Il risultato finale di una buona scleroterapia dipenderà oltrecchè da una idonea interpretazione delle cause anche dalla estensione e dimensione dei capillari e solo in pochi casi non si potrà avere una completa scomparsa degli inestetismi cutanei, ma soltanto una loro attenuazione.
Se la metodica è eseguita correttamente ed è preceduta da una corretta valutazione diagnostica le complicanze, quali escare ( lesioni cutanee ), matting ( teleangectasie post-sclerosi dovute allo scompenso del sistema per eccessivo accanimento terapeutico ), pigmentazioni cutanee ( comunque reversibili ) , veniti superficiali localizzate, sono rare. Come fare allora per prevenire l’insorgenza dei capillari , nonostante la predisposizione ereditaria? Occorre fare attenzione alle errate abitudini alimentari , evitare per quanto possibile il negativo effetto delle terapie ormonali (estroprogestinici o cortisonici) , l’esposizione eccessiva a fonti di calore, combattere la sedentarietà , il soprappeso . Evitiamo anche gli esasperati restringimenti degli abiti tanto cari alla moda giovane o le scarpe con tacchi troppo alti che compromettono l’appoggio plantare ( idonei i rialzi compresi tra i 2 ed i 4 cm ).
Infine è doveroso ricordare il ruolo principe della compressione elastica degli arti inferiori con i collant a compressione graduata preventivi ( i famigerati 70 e 140 denari come comunemente noti ) o curativi ( classi di compressione ) per il sinergico trattamento dei capillari e della ritenzione idrica . Auspichiamo invece che cadano nel dimenticatoio quei rimedi drastici e irrazionali , quanto effimeri, quali i diuretici tanto cari alla femminile frettolosità di risultato e che si diffonda invece la cultura della compressione elastica delle gambe.