A proposito della insufficienza venosa e linfatica

L’insufficienza venosa e linfatica, di qualsivoglia origine, hanno in comune il dato clinico evidente dell’edema degli arti inferiori.

In ambito flebologico l’ipertensione venosa da reflusso nel circolo venoso superficiale , che sta alla base dell’edema, può essere trattata variamente , con tecniche mediche o chirurgiche, anche se l’optimum sarebbe , nei casi più importanti, una chirurgia gentile che risparmi il patrimonio venoso safenico : ciò è realizzabile in sola anestesia locale ( C.H.I.V.A. ). Assai differente la situazione in cui l’aumento di pressione è dovuta ad un ostacolo ( ostruzione ) delle vene in cui l’obiettivo principe è favorire la ricanalizzazione del vaso senza favorire la mobilizzazione del coagulo.

Il trattamento della gamba gonfia pertanto , sia in ambito flebologico che linfatico , è essenzialmente la terapia fisica di linfodrenaggio  manuale ( da non eseguire in presenza di ostruzione ) e la terapia posturale ( decubito antideclive ) associate ad integratori drenanti e sempre a compressione dall’esterno sia essa gassosa ( come nella pressoterapia sequenziale in cui la pressione omogeneamente si distribuisce sull’intera area anatomica ) che meccanica mediante calza o fascia elastica ( dove la pressione può essere distribuita disomogeneamente in rapporto alla conformazione irregolare della gamba ).

In sintesi è di fondamentale importanza in tutti i trattamenti eseguibili sugli arti inferiori una comprensione della causa di ipertensione venosa e successivamente un idonea trattamento con compressione esterna e deambulazione  cui associare comunque una mirata terapia farmacologia flebotonica e/o drenante ( antitrombotica in caso di flebite ).

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